Comprensione e trasformazione degli atteggiamenti negativi
Gli atteggiamenti negativi oltre che disdicevoli e dannosi sono causa di grande dispendio di energia. I più diffusi sono: l'ignoranza-ottusità, l'orgoglio-arroganza, il desiderio-attaccamento, l'odio-avversione, la gelosia-invidia. L’ignoranza è l’avidya di Patanjeli, ignoranza dell’agire opportuno per noi e per la realtà che ci circonda. E’ la mancanza di consapevolezza che ci porta a trascurare i veri valori della vita. Da questa ignoranza primaria discendono tutti gli altri atteggiamenti mentali. L’orgoglio e l’arroganza sono il portato di un ipertrofico senso dell’io, l'asmita. Il desiderio, raga, è frutto di questa distorta percezione dei valori. L’odio e avversione, dvesha x lo yoga, ci porta a temere il diverso da noi, l’altro come nemico. La gelosia e l’invidia sono presenti in tutti i nostri atteggiamenti mentali negativi. Con la pratica dell’attenzione il praticante arriva a riconoscere in se questi atteggiamenti. Col buonsenso arriviamo a comprendere che continuare a odiare, invidiare, desiderare, essere arroganti è causa di afflizione e spreco d’energia. Con la consapevolezza arriviamo a osservarci nelle nostre abituali negatività e a distaccarci da esse. Proseguendo nell’osservazione distaccata dei nostri comportamenti, arriviamo a conoscerli, ad ammettere errori e responsabilità, a non scaricarle sul destino, gli altri, la sfortuna; ammettere i nostri errori x superarli, conoscere i nostri atteggiamenti negatici x trasformarli con l’aiuto dello yoga.
venerdì 22 febbraio 2019
Consapevolezza. Ecco!
Pizza & Comunicazione
LE STRATEGIE PER CREARE UN MENÙ EFFICIENTE IN PIZZERIA
18 Febbraio 2018
Joso da Licodia
Il Metodo Joso funziona anche per attività con asporto?
La risposta a questa domanda è SÌ. Prendiamo ad esempio una classica pizzeria d’asporto con consegna, ma il ragionamento è valido per qualsiasi altra tipologia di prodotto.
Se si pensa a quali “passi” compie il cliente per scegliere e consumare la sua pizza a domicilio, possiamo sintetizzarli in 4 punti:
1. Scelta: dove sceglie la pizzeria d’asporto
2. Ordine: dove effettua l’ordine
3. Consegna e pagamento: il prodotto viene consegnato e pagato
4. Consumo: dove consuma la pizza.
Una volta analizzata la situazione da questo punto di vista, è facile convincersi di come il compito di ogni imprenditore della ristorazione sia quello di semplificare, velocizzare, rendere memorabile e in termini generali di migliorare l’esperienza del proprio cliente in ognuna di queste fasi.
Per ogni step, è sufficiente domandarsi: “Come potrei fare per migliorare l’esperienza del cliente in ognuna di queste fasi?”
Il Metodo Joso o il menu engineering possono aiutare l’imprenditore soprattutto nella prima delle quattro fasi: la scelta.
Come usare il menu engineering nella fase di scelta
Come il nostro cliente sceglie la pizzeria d’asporto? Molto semplicemente, effettua una ricerca e sceglie quella che reputa migliore.
Questa ricerca può essere effettuata online, navigando su Google, Tripadvisor, qualche social network oppure sui nuovi “aggregatori”, quali Deliveroo, Just Eat e via discorrendo.
Oppure ancora offline, sfogliando i vari depliant e listini che le pizzerie d’asporto consegnano come materiale pubblicitario.
Infine, possono chiedere consiglio ad un amico oppure ricordarsi di un acquisto fatto in precedenza e riordinando presso la pizzeria d’asporto preferita.
In questa fase regna il caos più totale. Perché le realtà italiane che possono fregiarsi di fare un marketing quantomeno decente non sono, ahimè, tante. L’unica forma di marketing realizzata da queste pizzerie è, appunto, produrre brochure-menù e distribuirle nelle cassette delle lettere di chiunque abiti nelle vicinanze.
Questa “mancanza” rappresenta un’opportunità per l’imprenditore attento che conosce le meccaniche del Metodo Joso.
Infatti, la terza fase del Metodo Joso è quella del Menu Design, che si occupa di realizzare fisicamente i menù, creandone il layout, il design e la grafica.
Vediamo come questa fase può aiutare nella fase di scelta.
Come precedentemente anticipato, è abitudine dei clienti italiani “collezionare” i molteplici listini delle pizzeria d’asporto per scegliere, al momento dell’ordine, quella che corrisponde alle loro esigenze.
Di solito, essendo tutti realizzati similarmente, avendo lo stesso formato, una grafica simile e lo stesso, identico, interminabile elenco di pizze per tutti i gusti, è davvero difficile scegliere.
In questa situazione è facile differenziare il proprio menù realizzando un design e un contenuto, appunto, differente.
Un paio di consigli a riguardo…
1
DESIGN
Consiglio di scegliere un formato differente. Se il menù di tutti i concorrenti, chiuso, risulta rettangolare, lo si faccia quadrato, o circolare. Insomma, è bene che a un primo impatto risalti rispetto a tutti gli altri.
2
CONTENUTO
Consiglio di bandire le interminabili liste di pizze classiche, speciali, della casa, tradizionali e innovative: si faccia una cernita delle migliori – magari utilizzando un approccio scientifico, come quello della Matrice BCG o del Cubo Magico e le si incentivi. Anche per quanto riguarda il Metodo Joso vale la regola che si applica alla cucina: qualità invece che quantità, poche ma buone.
Questo faciliterà la scelta al cliente, rendendola più veloce e snella, e indirizzandola verso le scelte più profittevoli e popolari. E si noterà la differenza.
Buon lavoro!